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È possibile misurare quanto gli alimenti incidono sulla salute del pianeta?

Come sentiamo dire sempre più spesso l’intero sistema agroalimentare e tutte le attività produttive che ci permettono di acquistare e consumare gli alimenti che troviamo nelle nostre tavole hanno un costo molto alto per il pianeta. 

Ma quanto alto?

Per rispondere a questa domanda oggi voglio parlarti di un argomento importante, gli indicatori di impatto ambientale.

Per determinare, in modo quantitativo, i costi ambientali delle produzioni alimentari si ha la necessità di avere a disposizione indicatori che consentano una valutazione il più oggettiva possibile dell’impatto ambientale. Ad esempio il numero di litri di acqua necessari per produrre, trasportare, trasformare, cuocere un determinato alimento.

Questa valutazione deve analizzare l’intero ciclo della vita di un alimento, in una prospettiva “farm to fork ” cioè dal campo alla tavola.

Ciascun alimento può presentare impatti diversi e localizzati in specifiche fasi del suo ciclo di vita. 

Sapevi che il 40% dell’energia consumata per un piatto di spaghetti è dovuta alla cottura?

Gli indicatori più diffusi nel calcolo degli impatti ambientali delle filiere alimentari  sono tre;

  • Carbon footprint – Misura delle emissioni di gas ad effetto serra, 
  • Ecological footprint – Misura dell’uso del suolo,
  • Water footprint – Misura del consumo della risorsa idrica.

L’Impronta del carbonio (carbon footprint), è un indicatore relativo all’emissione di gas ad effetto serra o gas climalteranti (prodotti dall’attività dell’uomo) ed è strettamente legato anche all’uso di energia. I principali gas ad effetto serra sotto osservazione sono l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O). Le emissioni sono espresse come CO2 equivalenti o in percentuale dell’emissione totale di gas serra.

Le attività che maggiormente contribuiscono alle emissioni di gas ad effetto serra derivanti dall’attività agricola sono gli allevamenti, l’utilizzo dei fertilizzanti di azoto e dell’energia impiegata nell’irrigazione comprese le altri parti della catena alimentare quali la trasformazione dei prodotti alimentari, la distribuzione, l’imballaggio, l’immagazzinamento, la cottura e gli scarti.

L’Impronta idrica (water footprint) invece, è un indicatore legato al consumo d’acqua. La principale attività agricola che prevede il consumo di acqua è l’irrigazione. 

L’Impronta ecologica (ecological footprint), è un indicatore utilizzato per misurare l’area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e ad assorbire i rifiuti prodotti.

Ora sai che per ogni prodotto che consumiamo possiamo calcolare il suo impatto ambientale. 

Nei prossimi articoli approfondiremo i vari gruppi alimentari e ti svelerò quali di questi hanno un maggiore impatto sull’ambiente.

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