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Diete a CONFRONTO! Il punto di vista della sostenibilità.

Ti sei mai chiesto quale sia il modello alimentare più sostenibile? 

Oggi voglio mettere più diete a confronto, per capire quale possa essere la più sostenibile, sia per la nostra salute che per quella del pianeta.

Ti avviso, l’argomento è davvero complesso, ma altrettanto interessante, e per questo motivo sono stati fatti numerosissimi studi.

Nel corso di questi studi è stato analizzato l’impatto ambientale dei diversi profili dietetici, da quelli strettamente vegani a quelli onnivori con elevati contenuti di carne;  il loro impatto ambientale è stato confrontato sia in termini di emissione di CO2 (impronta del carbonio) e di consumo d’acqua (impronta idrica) che di utilizzo del suolo (impronta ecologica).

Sei curioso di scoprire le conclusioni tratte finora? 
Vediamole insieme!

Le diete caratterizzate da un elevato contenuto di alimenti vegetali e da un limitato contenuto di carne e derivati del latte (ad esempio formaggi e yogurt) hanno un minore impatto sull’ambiente rispetto alle diete più ricche di prodotti di origine animale. 

Infatti la quantità di carne nella dieta contribuisce in modo rilevante ad un aumento della richiesta di terreno agricolo, dell’emissione di gas serra e del consumo di risorse idriche. 

Gli studi sulla sostenibilità delle diete, oltre a valutare l’impatto ambientale di diverse tipologie di diete, vegetariana, vegana e onnivora, hanno anche confrontato l’impatto ambientale tra queste diete con il profilo dietetico consigliato dalle linee guida nazionali e con quello risultato dai consumi alimentari reali della popolazione.

I profili dietetici a base di prodotti vegetali e quelli consigliati dalle linee guida nazionali presentano un impatto ambientale ridotto rispetto ad altri profili con alti contenuti di prodotti di origine animale. 

Inoltre i profili dietetici di tipo mediterraneo o con un basso contenuto di carne producono una minor quantità di gas serra rispetto ad esempio alla quantità prodotta dalla dieta di tipo occidentale, che rappresenta i consumi reali della popolazione, costituiti prevalentemente da zuccheri semplici, carne, grassi animali, latte e latticini e da un basso quantitativo di cereali, frutta e verdura.

Il profilo consigliato dalle linee guida nazionali ha un’impronta idrica più bassa rispetto a quella calcolata sui consumi reali italiani, che risulta invece il 70% più elevata. Per fare un esempio, la totale aderenza della popolazione italiana alle linee guida consentirebbe un risparmio stimato di circa 152.749 milioni di m³ di acqua.

A questo punto è chiaro. I profili dietetici che riducono gli alimenti di origine animale sono quelli con un minor impatto sull’ambiente. 
Ma sono anche nutrizionalmente corretti?

Per rispondere a questa domanda sono state confrontate diverse tipologie di profili dietetici al fine di analizzare valori combinati: ambientali e nutrizionali.

Alcuni studi hanno formulato degli “scenari” ipotizzati in modelli alimentari matematici attraverso delle sostituzioni, per esempio, di porzioni di carne e latticini con alimenti di origine vegetale. Tali modelli mostrano, in via teorica, la possibilità di sviluppare regimi alimentari con un ridotto impatto ambientale mantenendo un adeguato apporto nutrizionale.

Per analizzare i possibili parallelismi tra l’aspetto ambientale e salutistico nelle diverse tipologie di diete, sono stati utilizzati alcuni indici sulla qualità della dieta come quello denominato “HEI” (Healthy Eating Index).

Alcuni autori hanno valutato il consumo di carne rossa e trasformata in termini di qualità della dieta e di emissione dei gas serra. Dallo studio emerge che un elevato consumo di carne è associato ad un basso indice di qualità della dieta e al tempo stesso ad una elevata emissione di gas serra nell’ambiente.

Il parallelismo tra sostenibilità ambientale e aspetti salutari nelle diverse diete potrebbe essere raggiunto quindi attraverso un consumo limitato di carne, di latticini, dei prodotti extra come gli snacks e delle bevande zuccherine così come da una riduzione generale di tutto il consumo degli alimenti

Questi studi, mettono in evidenza come la Dieta Mediterranea rappresenti un modello sostenibile per un benefico effetto salutare, ormai noto, in associazione con favorevole impatto ambientale.

La Dieta Mediterranea riflette uno stile di vita basato sulla frugalità alimentare. Le sue caratteristiche peculiari sono: 

  •  una preponderanza di prodotti vegetali: frutta fresca, ortaggi, verdure, legumi, cereali frutta secca, olio d’oliva
  •  una piccola quota di prodotti animali necessaria a coprire le inevitabili carenze di un modello completamente vegetale
  •  un apporto energetico mai eccessivo rispetto al fabbisogno 
  •  un’adeguata attività fisica. 

Per le sue caratteristiche, la dieta mediterranea è un modello di dieta sostenibile, anzi è uno tra i modelli alimentari maggiormente sostenibili per l’ambiente e per la salute

I risultati degli studi che abbiamo visto insieme fino a qui ci offrono tante informazioni e spunti di riflessione ma ci danno un messaggio forte e chiaro: 

per proteggere la nostra salute e quella dell’ambiente l’obiettivo da raggiungere è quello di aumentare il consumo di alimenti di origine vegetale e ridurre il consumo di carne!
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